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montati[optai dette ponte fidue fi due bor iino parte bora l’altra àfare,UtKofira,
poi a fflo per filo cominciorno à tirarfi alquanti, colpì fino fi tanto, che
s attacco dipòi tutta la frotta, che duro più di memora fiacciandofi bora gli
yni, & bora gli. altri giu delponte, è talThora rimettendoli abboffando gli ad
perfori], che glffhauea.no [cacciati, dandofipiù Toltela Carica in diuerfi frotte
luna parte, è l’altra, è rimanendo anche tall’hora pairanidelponte: talché la
Maeffà [uà ridde bemffimp queflq pugna, è la godè con firn grandiffìmo
gufo, è trafittilo, la quale jrmfciheniffimo: per le belle frotte, che più volte
vi fi fecero; che per la gran moltitudine de’ combattenti nel cacciarti cadevano
molti per terra & altri precipitofamcnte in vari] modi nell’acqua d’ambe le
parti tonde il bellicofi ffè vedendo quegli incontri percuptea fortemente le mani
per gran diletto, èpiacere, che ne prendea, è dopò [battere continuato Ifi
battaglia, buono [patio ditempo, fendo fi hor mai emanata l’hora tarda Suor
Mdejìfi mirando ì guerrieri con faccia allegra in,,atto quafi, che dìceffenhafi
liete fodisfatto, hauendo dimoffratp il valor vo/ìro.-fendoui diportati tutti ho-;
aeratamente leupfì dalie finefire, c finì la contefa.; e nel partire la gran
moltitudine delle genti, inoomincìorono à fuonaule campane in diùerfi luoghi
per allegrezza, & in fogno eli gratitudine, che fi fuffero diportatibene ^furono
premiati tutti, dandpfi ad amenduc le parti cento’cinquanta ducati per
yna, è venticinque di rinfrefeamento, li quali denari, fiefero gli vm, è gli
altri in fare [èffe di halli, cacete, ditori ^ fuochi artefici-ali, &altri fimili trac-•
finimenti, cadauna parte nel fuo jeflìero. la maùna feguaite del martedì, effèndofi
la fera binanti l affiato intender è l’Mmbafciatore lìlufiriffirm VerrieX0,
che la Maeftfi del fiè fi voleua partir, Il Serenifsimo: Trcncipe, è Signo riaqndorno
da Sua Maeftfi.: per farle vno peggio compagnia, la quale intuenti
chevfcijfi delle fue flange creò fuo Caualliere il Signor Nicolo Fofcarinì.poi
tèff fi di Murano, fi.cor}’ìhauea fatto per amanti fi Treuigiil Clanfsimo Signor.
Bartholamco Lipamano potefia;è,Capitano di quella Magnifica Città èpoi qui il
Signor Giulio Battaglia, e lì quaranta nobili, che ta fruirono qua cerniera furono
introdotti fi baciarle le mani & fi prender e licenza,& fece complimentpjper
tutti il Signor Mattino Zane con parole molto benaccommodate ringraffando
burnii}fs imamente la Maeflà Sua, che fi fuffe degnata d’effcr e flato,
fruita da loro;la qualein riffoftagli vsò humamfsime: par olenioftrandò di fare
molta fiima della fcruìtà riceuutadà loro., è di reffarne fodis fatta, offennfiofielegrdtìcfifsirnaménte
in ogni lofi occafione, dipoi lebaciorno t’uttìlc reali
fsim mani con molta rìuerenga,efì licentióruq, fatto quefio fùìntrddÒtto il
Signor Mrtihqfeiaiore Cefareq, che andò anch’ègli à premere lìcenga, efìhhol- ’
io ficcai èggato dal benignifsimo Kfi > e baciatoli le mamprefebumilmènté ìi-‘
tenga? -e dipoi furono introdotti altri Signori. SuaMaefl.fi vfeìpoi della fiuaflangeintmpo, che’lSc.renifsin.6: Duce, e Signoria erano dì già entrati nella ’pfitmafiala,
douc s’ìnconUofionq, e la Maeftfi: Sua [aiutando Sua Serinitdiglidìfte
alcune