Pagina:Della Croce - L'historia della publica et famosa entrata in Vinegia del serenissimo Henrico III, 1574.djvu/26

• > pagmta da quei Trcncipì, e Signori al fuo palagio. Demtuca arca le 21.bora fi fece ma reale fejla inpalagio Bucale nella fala d i Gran Con figlio,bauendo i l Sereniamo Duce, e Signoria con gli ^ tmbafciator J e ’i ent t cuat0 dal re S 10 alloggiamento fopra l bucintoro il Gloriofo Re,e condottelo a S. Marco m detta Jala, accompagnato dal Cardinale, dalli Duchi, dal GranTriorefuo fratello, edamolti Signori, e gentiluominidi fua corte, done s erano ridotte da arca 2 co. gentildonne vettite tutte domefmo, e ditabino bianco ornatedi gioie,e di bellijfmeperle d’efirema grojfcgga, e di molto valore,nonfolo dimanti a petti di veggi di perle,fili lunghi grofijfimi, e gioielati,ma carichi ancora hbauan, che portone fopra le falle con bclliffimi, ericchijfmi ecncieri di tefìa carichi di gioie,e perle, che per la loro biancheggi, vari erga, c magnificentia formavano in terra vno Choro non di ninfe,ma di tate Dee. Duefle Jtauano Ima dopo l’altra con bell’ordine fopra bachi tapeggati d’intorno, tenedo cvr codata tutta la fala, lafiade nel mego vna faciofa piagga,al tribunale del

a t ale Z em vna fide regale con vno panno d’oro, e fuo baldachino daltetto à

baffo,e dintorno rafigialli,e turchini, enei reflo d’effafala li medemi cuoi d’ore, eh erano prima,gfr ilpaumento coperto di belliffùmi tapeti,e nell’altra fala del Scrutinio continua a quella gambdlotti à marigo gialli,e turchini con gigli fopra di tocca d oro. Sntrataui S. Maeflà fc bene il luogo fuo preparato era eminente da poter vedere tutta la feda, volfe nondimeno andar’à torno, e falutare tutte le gentildonne con molta cortefia,e humanità leuandofi la beretta,feguitata da tue ti 1 Trincivi, &Mmbafcia tori, e finito di circondare la fala fi pofe à federi al luogo fuo, fi come fecero tutti gli alt, i, che furono accommodati ordinatamente dal famofo Oratore, e Senatore il Clariffimo Giouanni Donato fecondo i loro gradi. 5 incominciò poi lafeflafuonandofi horapiffari,[et hor violoni pigliando ogni gerii huemo due gentildonne per la mano,e quelli, che dangarono furono gentil’huo m»u Francefl, a quali la Maeflà fua conceffe il potere dangare pur,che mctteffero giù i manti lunghi,che portauano di luto come fecero,e con loro dangorono an cova gentil’boomini Venetiani, e foreflieri,afcendendo tutti i gradipaffando fonanti al Graciofò 1 è;i Iquale per non rimetter fi tante volte la ber et ta in tefla la tenne in mano fino, che paj]orono,honorandolc tutte di modo, che commcdamente lepoteua veder e,e gli ornamenti infime, cheportauano. Dangorono ancora alcune gagliarde con molta leggiadria, e con li primi ballarmi della Città, che aconccrrenga Ivnodc l’altro fecero l’vltime loro proue; e durato’Ja fefia circa due bore furono condotte le Dame à federe nella fala del Scrutinio; dou’erano prc parate due tauole cariche di confettioni,e figure digucchero di beUiffimo lauoro, 6 viiabrada vno capo per S. Maeflà Trencipi, &.Amhafciatori, e dopò fu condotta la Maeflàfua con tanta gran calca di Signori, e gentiluomini, che per buono fatto di tempo fi flette prima, che poteffe paflari fonanti, Ha quale fece vno circuito dintorno le tauole come fece ancora nella prima fala, e dipoi fedete al luogo fuo. Il piato della reale fua perfonadinnangià leialla fuamenfa era I