Pagina:Della Croce - L'historia della publica et famosa entrata in Vinegia del serenissimo Henrico III, 1574.djvu/13

quatordeci Galee fopra lequali eranui accommdatì li Senatori, è dalle Fitfle dell ’ llluPlrifsimo confilio di Diecc,e da infinite barche coperte di rabidi fitta è doro, andando in forma quadra, è perantignardia mar ciana il Signor Marco da Molino Capitano del Golfo, è per retroguarda il Signor Giouanni Battijìa Contarmi Capitano’della guarda di Candia, à banda deflra il Signor Fabbio da Canale, & alla fimiflra il Signor Giouanni Mocenigo,& nel leuarfi li Vaffetti dalle rìppe di S. Marco fecero ma gran faina d’artiglieria, & archebugiaria,e giunti a Murano al palagio del Rè,fecero il fimile,e i Muranefi in terra con cadete parimenti. Smontati di galea il Trencìpe è Signoria, & fonatori falirono le ficaie, & paffati la prima fiala fiua Maefla reme a riceuerli alla porta della terga Pianga pur‘fopra la fiala, il Cardinale trouandofì con la Maefià fiua, & fiua Serenità leuatafi il corno facendole riuerenga, leuofisi la Maefià fiua la beretta in vii iPleffo tempo, rendendogli cortefiemente il fialuto, & entrati in ma flanga ffatiofia,nclla quale v’erano quattro ficàie di veluto cremefitno dorate bellifisimeffedcrono il Re, il Cardinale’, il Trencìpe, & il Signor Duca di Ferrara, fiua Serenità fece vna breue orationc,cominciandoprima dalla molta ajfettione,& ofifer uanga che quePla Republica hauea portato fetòpre, & portaua alla Corona di Francia, & in parti colar alla per fona di fiua Fregia Maefià dolendofi con bel modo della morte della Mae Pia del Rè fino fratello, moflrando quanto diffiacerene fientiua quePla Republica, è poi da l’altro canto quanta fujfie la confiolationegrande, tir infinita delle fiueproffere felicitade, commemorando le degne fiuequalitade m e pro(perità,hauutc per le confeguite Vittorie: l’efferleperuenuto in mano il Re’ gno di Tolonia, è poi bora per heredità è fiuccefisione rimarla patrone del Reame di Francia fiua naturale patria,ringraziandola dipoi efficacemente del fauor fatto alla detta Republica, d’ejferfi degnata di venir in quefla città, aggiungendoci tutte quelle maggiori offerte chefìpoteuano fare, conparole molto accommodate & eloquenti, & infine delfino parla re, defider atogli lunga profferita è reggimento in vno e l’altro Regno, il cortefie Rè, gli riffofie in lingua Francefe, &per non poffederla il Trencìpe, fu poi riferito dall’Illuflrifsimo monfieur de Ferrier,Mmbaffator firn in Italiano, riffondendo à tutti i capi affai lungamente con molta prudenza & eloquenza, ma parlò cefi buffamente, che non fuintefio da gli altri. Fatto quefiofi leuoronoj s’incaminorono giùper le ficaie,lì Signori Duchi di Ferrara,è diNiuers, è li Signori Don Franccfico, e Don. Alfonfio d’Esìe, andauano innanti à fiua MaePìà à mano deflra il Cardinale,alla fimiflra il Trencìpe, è dopò feguiuano gli UluPlriffimi Mmbqfciatorì, è montati fopra le galee fiederono dalla mano dePlra della Maefià fiua, il Cardinale, li Signori Duchi, è Signori nominati di fopra, è dalla fimi Pira la Serenità del Trencìpe, égli.Ambafifiaton fecondo i loro gradi, & da f vna e l’altra parte, la Serenìfijìma Signoria, è nel leuarfi fi rinono vno granff arar e d‘artigliaria,èin terra di codetefògli archibugi fecero anetie fisi vna bella, faina, è tra l’altre cofe notabili, li vetriari oltre li Brcgantini fatti da Muranefi, armati & adorni con varie ìnutnfwnì, com’è fidato, fialaB % corono