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aver eziandio l’uso; il quale non si può acquistare in un momento, nè in brieve spazio di tempo, ma conviensi fare in molti e molti anni; e a me ne avanzano, come tu vedi, oggimai pochi: ma non per tanto non dei tu prestare meno di fede a questi ammaestramenti; chè bene può l’uomo insegnare ad altri quella via per la quale camminando egli stesso errò; anzi per avventura coloro che si smarrirono, hanno meglio ritenuto nella memoria i fallaci sentieri e dubbiosi, che chi si tenne pure per la diritta.

131. E se nella mia fanciullezza, quando gli animi sono teneri e arrendevoli, coloro a’ quali caleva di me, avessero saputo piegare i miei costumi, forse alquanto naturalmente duri e rozzi, e ammollirli e polirli, io sarei per avventura tale divenuto, quale io ora procuro di render te, il quale mi dei essere, non meno che figliuol caro.

132. Chè quantunque le forze della natura sieno grandi, nondimeno ella pure è assai spesso vinta e corretta dalla usanza: ma vuolsi tosto incominciare a farsele incontro, e a rintuzzarla prima che ella prenda soverchio potere e baldanza; ma le più persone nol fanno; anzi dietro all’appetito sviate, e senza contrasto seguendolo dovunque esso le lorca, credono d’ubbidire alla natura; quasi la ragione non sia negli uomini natural cosa: anzi