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di bocca a colui che gli cominciò, e dicono essi. E sicuramente che eglino fanno venir voglia altrui di azzuffarsi con esso loro: perciocchè se tu guardi bene, niuna cosa muove l’uomo più tosto ad ira, che quando improvviso gli è guasto la sua voglia e il suo piacere, eziandio minimo; siccome quando tu arai aperto la bocca per isbadigliare, e alcuno te la tura con mano; o quando tu hai alzato il braccio per trarre la pietra, e egli t’è subitamente tenuto da colui che t’è di dietro.
123. Così adunque come questi modi, molti altri a questi somiglianti, che tendono ad impedir la voglia e l’appetitó altrui, ancora per via di scherzo e per ciancia sono spiacevoli, e debbonsi fuggire; così nel favellare si dee piuttosto agevolare il desiderio altrui che impedirlo. Per la qual cosa, se alcuno sarà tutto in assetto di raccontare un fatto, non istà bene di guastargliete, nè dire, che tu lo sai: o se egli anderà per entro la sua istoria spargendo alcuna bugiuzza, non si vuole rimproverargliele nè con le parole, nè con gli atti, crollando il capo, o torcendo gli occhi; siccome molti soglion fare, affermando se non potere in modo alcuno sostener l’amaritudine della bugia: ma egli non è questa la cagione di ciò; anzi è l’agrume e lo aloè della loro rustica natura e aspera, che si gli rende venenosi e amari nel consorzio degli uomini,