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le strade. Tu ti guarderai adunque di favellar pomposo. Credesi per molti filosofanti... e tale è tutto il Filocolo, e gli altri trattati del nostro messer Giovan Boccaccio; fuori che la maggior opera, e ancora più di quella, forse il Corbaccio.
120. Non voglio perciò che tu ti avvezzi a favellare si bassamente, come la feccia del popolo minuto, e come la lavandaia e la trecca1; ma come i gentiluomini, la qual cosa come si possa fare, ti ho in parte mostrato di sopra; cioè se tu non favellerai di materia nė vile, nè frivola, nè sozza, nè abominevole: e se tu saprai scegliere fra le parole del tuo linguaggio le più pure e le più proprie, e quelle che miglior suono e miglior significazione aranno senza alcuna rammemorazione di cosa brutta, nè laida, ne bassa; e quelle accozzare, non ammassandole a caso, nè con troppo scoperto studio mettendole in filza. E oltre a ciò se tu procaccerai di compartire discretamente le cose che tu a dire arai. E guardera’ ti di congiugnere le cose difformi tra sè come:
Tullio, e Livio, e Seneca morale (Dante)
L’uno era Padovano, e l’altro Laico (Burch.)
E se tu non parlerai sì lento, come svogliato, a
- ↑ Rivendugliola di cose da mangiare.