Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
61 |
sla gravemente punito; e forse che si conveniva ordinar similmente non leggiera disciplina a chi mordesse per via di motti oltra il convenevole modo: ma gli uomini costumati deono far ragione, che la legge che dispone sopra le villanie, sì stenda eziandio a’ motti; e di rado, e leggermente pungere altrui.
98. E oltre a tutto questo sì dei tu sapere, che il motto, comechè morda o non morda, se non è leggiadro e sottile, gli uditori niuno diletto ne prendono; anzi ne sono tediati; o se pur ridono, si ridono, non del motto, ma del motteggiatore. E perciocchè niuna altra cosa sono i motti, che inganni; e lo ingannare, siccome sottil cosa e artificiosa, non si può fare se non per gli uomini di acuto e di pronto avvedimento, e specialmente improvviso; perciò non convengono alle persone materiali e di grosso intelletto; nè pure ancora a ciascuno il cui ingegno sia abbondevole e buono, siccome per avventura non convennero gran fatto a messer Giovan Boccaccio: ma sono i motti speziale prontezza e leggiadria, e tostano movimento di animo. Per la qual cosa gli uomini discreti non guardano in ciò alla volontà, ma alla disposizion loro; e provato che essi hanno, una e due volte, le forze del loro ingegno invano, conoscendosi a ciò poco destri, lasciano stare