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portate a Firenze (come i panni del grande messi indosso al piccolo) sarebbono soprabbondanti e superflui, nè più nè meno, come i modi de’ Fiorentini alla nobiltà de’ Napoletani, e forse alla loro natura, sarebbono miseri e ristretti.

72. Nè perchè i gentiluomini viniziani si lusinghino fuor di modo l’un l’altro per cagion de’ loro uffici, e de’ lor squittinii, starebbe egli bene che i buoni uomini di Rovigo o i cittadini d’Asolo, tenessero quella medesima solennità in riverirsi insieme per nonnulla; comechè tutta quella contrada, s’io non m’inganno, sia alquanto trasandata in queste sì fatte ciance, siccome scioperata: o forse avendole apprese da Vinegia loro donna1; imperocchè ciascuno volentieri seguita i vestigi del suo signore, ancora senza saper perchè.

73. Oltre a ciò bisogna avere risguardo al tempo, all’età, alla condizione di colui con cui usiamo le cirimonie, e alla nostra; e con gl’infaccendati mozzarle del tutto, o almeno accorciarle più che l’uom può, e piuttosto accennarle che isprimerle; il che i cortigiani di Roma sanno ottimamente fare: ma in alcuni altri luoghi le cirimonie sono di grande sconcio alle faccende, e di molto tedio. — Co-

  1. Donna, sincope del latino domina, qui vale signora: dicesi anche donno per signore.