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do di avere le maraviglie e di essere gran baccalari.

54. Puossi ancora mentire tacendo, cioè cogli atti e con l’opera; come tu puoi vedere che alcuni fanno, che essendo essi di mezzana condizione, o di vile, usano tanta solennità ne’ modi loro, e così vanno contegnosi, e con sì fatta prerogativa parlano, auzi parlamentano, ponendosi a sedere pro tribunali e pavoneggiandosi, che gli è una pena mortale pure a vedergli.

55. E alcuni si trovano i quali, non essendo però di roba più agiati degli altri, hanno d’intorno al collo tante collane d’oro, e tante anella in dito, e tanti fermagli in capo, e su per li vestimenti appiccati di qua e di là, che si disdirebbono al cire di Castiglione: le maniere de’ quali sono piene di scede e di vanagloria, la quale viene da superbia, procedente da vanità.

56. Sicchè queste si deono fuggire come spiacevoli e sconvenevoli cose. E sappi che in molte città e delle migliori, non si permette per le leggi, che il ricco possa gran fatto andare più splendidamente vestito che il povero: perciocchè a’ poveri pare di ricevere oltraggio, quando altri, eziandio pure nel sembiante dimostra sopra di loro maggioranza: sicchè diligentemente è da guardarsi di non cadere in queste sciocchezze.