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antico e con venerabile aspetto, il quale riguardando le scatole ed il vasellamento dello spezial cattivello, e trovando quale voto e quale versato, e la maggior parte rotto, e’ gli venne veduto la guastadetta che io dissi: perchè postalasi a bocca, tutto quel liquore si ebbe tantosto bevuto sì, che gocciola non ve ne rimase; e dopo questo se ne uscì quindi, come gli altri avean fatto: della qual cosa pareva a messer Flaminio di maravigliarsi grandemente: perchè rivolto allo speziale, gli addimandava: — Maestro questi chi è? e per qual cagione si saporitamente l’acqua della guastadetta bevve egli tutta, la quale tutti gli altri aveano rifiutata? — A cui parea che lo speziale rispondesse: — Figliuolo, questi è Domeneddio; e l’acqua da lui solo bevuta, e da ciascun altro, come tu vedesti, schifata e rifiutata, fu la discrezione; la quale, siccome tu puoi aver conosciuto, gli uomini non vogliono assaggiare per cosa del mondo. —

51. Questi così fatti sogni dico io bene potersi raccontare, e con molta dilettazione e frutto ascoltare, perciocchè più si rassomigliano a pensiero di ben desta che a visione di addormentata mente, o virtù sensitiva, che dir dobbiamo: ma gli altri sogni senza forma e senza sentimento, quali la maggior parte de’ nostri pari gli fanno (perciocchè i buoni e gli scienziati sono, eziando quando dormono