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guardato a questa maledizione del duello. Ringrazio V. Sig. Reverendissima sommamente ch’ella abbia mosso questo ragionamento di più, e la prego che non lassi ch’e’ non sia concluso; promettendole che io farò ogni mio potere perchè e’ segua, levando ogni difficoltà quanto sarà in me. Non le posso rispondere più particolarmente fino a che io non ho nuovo avviso da M. Pandolfo. La prego che ella si degni farmi grazia di baciar le mani all’eccellentissimo sig. Duca a mio nome. N. Sig. la cònsoli, e io le bacio le mani Di Firenze alli 21 di gennaio 1555. Di V. S. Rev. Serv. l’Arcives. di Benevento, LETTERA XV. A. M. PANDOLFO RUCELLAI Rever. Nipote. A me pare che l’amico vostro che voi non nominate, entri troppo innanzi; e certo è così: perchè non avendo S. S. che fare con esso noi più che pochissimo, non si dovria pigliare impaccio di voler far concludere i nostri disegni prima o poi, nè di paragonarci con chi si sia, come e’ fa; perciò non vi allargate con S. S. di questa materia, perchè mostra troppo largamente di averci passione. Ecco che chi aveva detto così per chiaro e per risoluto che il Conte era