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LETTERA XIV. AL VESCOVO DI CORTONA

Ho sempre consigliato M. Pandolfo per lettere, e poi a questi dì ch’e’ mi venne a trovar qui, a bocca, che non cerchi tanti puntigli, ma faccia la pace col capitan Francesco, mostrandogli il meglio ch’io ho saputo che a lui non si conviene andar dietro a quistioni, avendo presa professione di pace e di religione. Questo medesimo consiglio son tornato a dargli ora per lettere diligentemente quanto ho potuto il più, e credo che esso dovrà conoscere forse più in questo caso, ch’e’ non ha fatto in alcuni altri, ch’io lo consiglio al ben suo e di casa sua: intervenendo insieme l’autorità di V. S. Reverendiss. accennandolo anche in un certo modo l’illustriss. sig. Duca. Ma quando fosse altrimenti, che perciò non lo posso credere, voglio che V. S. sappia che M. Pandolfo ha preso del tutto a fare più a suo modo ch’ al mio, parendogli forse quello che debb’ essere, che a lui con l’ età sia cresciuto il sapere, e a me scemato. Ho letto volentieri il discorso di M. Benedetto, e so di poter affermare che e’ sia bellissimo, chè pure ho pensato alle volte alle bellezze delle scritture: non posso già dire che sia o non sia buono, come quello che non ho pur mai