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che fra voi e M. Ieronimo sarà il medesimo amor che è stato prima. E se per caso io m’ingannassi in questo, siate sicuro che senza altro vostro ricordo io provvederò a quel figliuolo come fosse mio, chè per tale lo amo. Scrivo a M. Umberto Strozzi nostro di Mantova che faccia l’officio del comparatico per me, parendomi che la persona vostra non sia in tutto a proposito, essendo parente. E non ho avuto spazio da provvedermi di qualche cosuza da riconoscer la sig. comare; ma la troverò poi. State sano. Di Venezia, alli 18 di marzo, 1547.

LETTERA XII. AL MEDESIMO Non era necessario meco d’interporre l’autorità dei reverendissimi protettori per iscusa di non mi aer mandato la istoria, chè bastava l’autoritàvostra o la volontà anco, la quale è mia voontà similmente sempre, e massime nelle cole e vostre, e intese da voi meglio che da me come questa; la quale io non solo intendo mnco di voi ma uon la intendo punto; perch come io dissi per l’ altra mia, io non possosapere, perchè si faccia questione per questa storia, nè quello, che importi, nè a voi, cheella sia qui, e doven-