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benigno, il quale ha un figlio di dieci anni abate, e m’ ha pregato che gli trovi un precettore di buoni costumi, e di dottrina, e atto a insegnare; il quale esso pagherebbe e tratterebbe benissimo, per esser Sua Magnificenza, come io ho detto, molto benigna: e se il precettore fosse di qualche condizione, non sarebbe costretto a fare alcuni offici, che si sogliono schifare, d’accompagnareil putto fuori, e simili altre cose. Prego V. S., che le piaccia pensare diligentemente per l’amor che ella mi porta, s’ella ne conoscesse alcuno costi, o altrove, a darmene avviso più minutamente che ella può. Sono anche stato ricercato da un gran principe, che io gli proponga un filosofo eccellente tra i primi. Anche di questo prego V. S., che pigli un poco di pensiero avvisandola che questo principe ha avuto disegno sopra il Maggio. Appresso, poichè io son fatto console dei letterati, come V. S. vede, sono similmente richiesto di ritrovare un filosofo, per mandarlo in Francia a un prelato italiano giovane e ricco, e di grandissima dipendenza. Questo vorrebbe essere atto a leggere a detto Signore, che è d’età di dieciotto anni; che s’avvenisse che egli piacesse a’ suoi padroni, sarebbe un grande avviamento, e per mio giudizio atto a cavare di povertà in breve tempo chi lo pigliasse, e sarebbe pagato anche bene. Voleva mandarvi lo Spini per l’opinione, che