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fatica è a trovare un par suo. Esso mi scrive mirabilia delle carezze che gli ha fatto M. Luigi, e che gli fai tu: ma io che lo conosco meglio, gliene voglio far più di tutti. Non restare di andare spesso a corteggiare Farnese, perchè S. S. Ill. non ti toglia in braccio, chè ha altro in capo, ti so dire che i fatti nostri; e quando cavalca in abito, vedi saperlo sempre, e farli compagnia sempre. Raccomandami a tuo padre; e sta sano. Di Venezia, alli 4 di novembre, 1549. LETTERA X. A M. PIETRO VETTORI Ebbi pochi giorni sono una lettera di V. S. alla quale non occorre che io risponda molto. Vidi volentieri il giovane, ch’ella m’iuviò, e della molestia, che i comuni travagli hanno dato a’ suoi studi, mi dolgo come di danno non manco mio, e comune di chi ama le buone lettere, che suo proprio, avvegnachè ella ha soddisfatto alla sua gloria, senza affaticarsi più; ma quanto s’ impediscono le sue fatiche, tanto si scema il frutto di chi ha desiderio d’imparare: ma io non aveva preso la penna per dir questo. È qui un gentil uomo nominato M. Giorgio Cornaro, fratello già del cardinale, che mori ultimamente, molto ricco e