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ture. E se tu ti contenti che Dio e tuo padre e la fortuna abbiano fatto in te quello che tu sei e quel che tu hai, e tu non abbia fatto nulla, attendi a fare ogni dì sera fino alla morte: ma se tu vuoi aver fatto ancor tu alcuna cosa a tuo pro ed a tuo onore, affaticati e non consentir che la sera ti sopraggiunga che tu non abbia fatto l’opera tua del dì; e come diceva quello antico artefice: Nessun giorno passi senza la sua linea. La vostra quistione è grande e bella, e voi ne avete detto quello che si può; della qual cosa meritate gran laude in questa parte, di aver trovato quello che è in quella materia: ma non basta mica questo; anzi è necessario, sevoi volete che questa vostra esercitazione sia declamazione e non disputa, che voi vestiate quelle ragioni di belle parole e di larghi ragionamenti ed ornati, nella qual cosa consiste il vostro principale studio per ora: e però forse sarebbe meglio laudare o biasimare, o accusare e difendere, e deliberar di sì o di no, che disputare, come pare che voi facciate. Voi avrete nella politica di Aristotile la vostra questione decisa per i suoi principii; ma la bella elocuzione e la vaghezza del parlare e le amplificazioni e gli altri ornamenti non vi siano porti da persona; e però conviene avvezzarsi a trovargli da sè, ed in questo consiste la palma degli scrittori, eccetto i dida-
