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e con fatica, nè si può a prezzo vendere nè comperare in alcun modo, e nondimeno a te sta di acquistarla e possederla insieme con molte altre carissime e preziosissime gioie, le quali acciocchè tu possa avere, ti conviene imparar si la lingua greca e la latina, che tu stesso possa favellare con gli antichi maestri non mica simili a questi moderni orafi: ed essi te la doneranno volentieri e scopriranno i maravigliosi tesori della loro scienza, nella quale apprenderai non solo il parlare come si conviene a uomo, ma ancora il fare è l’ operare. E donerannoti, fatto che tu sia loro famigliare, non solo la pietra del paragone, ma insieme l’oro della magnanimità e di tutte le altre virtù, raffinato e perfetto. Studiati dunque, figliuolo, d’imparare il loro linguaggio, vago e copioso e piacevole sopra tutte le armonie e sopra tutt’ i concenti che mai si udissero in terra; e credi a me, che non ti posso ingannare, che se tu udirai in alcun tempo le voci di Platone e di Aristotile e di Cicerone e di molti altri, con le orecchie purgate (il che se da te non mancherà potrà esser molto tosto), tu conoscerai che tutte altre glorie sono vane e caduche e leggieri e puerili; fuori che la scienza e la bontà e le virtuose opere: e ciò sentendo, sprezzerai le lodi e gli onori e le dignità, che il mondo toglie e concede a suo arbitrio e non a diritta ragione,