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usarle esso: ma perocchè qual si sia la cagione di ciò, non solamente i linguaggi sono molti e molto diversi l’ uno dall’ altro, ma ancora i più d’essi sono inutili nelle scritture, anzi per avventura nessuno ne è utile lungo tempo: conciossiacosachè rade volte avvenga, che la candida e purgata lingua di alcuna naziɔne non si mescoli in breve spazio per alcuno accidente con le straniere meno pure, e mescolandosi, come corrotta vergine non perda il fiore e la vaghezza sua; siccome intervenne dell’idioma latino e del toscano, secondo che molti credono, in breve spazio di tempo, e del greco ancora, benchè questo mantenne il suo vigore più lungamente forse, che gli altri due non fecero; ora e il greco linguaggio e il latino sono del tutto corrotti e putrefatti: e delle loro reliquie si sono generati e formati due altri idiomi: ciò sono il toscano e la volgar favella della presente Grecia. Essendo dunque i linguaggi vari, e per la maggior parte poco atti ciascuni nell’opera dello scrivere, è necessario che coloro la cui natural favella si è rozza e difforme, sostengano non leggeri nè breve fatica d’apprendere alcuna delle più polite e più convenevoli lingue, acciocchè con quella possano intendere ciò che i preteriti secoli lasciarono scritto, ed essi a’ futuri dare de’presenti alcuca contezza con le scritture loro.