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FRAMMENTO D’UN TRATTATO DELLE TRE LINGUE

GRECA, LATINA E TOSCANA

Se tutti gli uomini avessero sempre favellato, e favellassono al presente d’un linguaggio medesimo, non bisognerebbe ora che voi vi affaticaste d’apprendere le lingue, nè io di mostrarvi il modo d’impararle. Conciossiacosache della sua lingua impara ciascuno tanto negli anni teneri e puerili senza alcun’arte, solo contraffacendo la voce altrui, quanto gli è necessario per tutto lo spazio della vita: alla qual cosa fare siamo naturalmente atti più che alcun altro animale in ogni guisa, ma più ancora con la voce. Sarebbe ancora alleggerita in alcuna parte la nostra fatica, eziandio in questa moltitudine di linguaggi sì diversi, se ciascuno di loro fosse almen tale, che si potesse in esso scrivere bene e ordinatamente: perciocchè avendo ciascuno potere di scrivere con le sue parole quanto gli cadesse nell’ animo, potrebbe o lasciare star del tutto le altrui, o apprenderle con alquanto minor sollecitudine, dovendosene servire solo in quanto altri le ha usate, e non per