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deliberato d’uscire in campagna e combattere, se il nemico ne verrà, per difesa del suo regno: laonde poichè i casi della guerra sono così dubbiosi e vari, che per avventura di tutte le cose che con la prudenza umana si governano, niuno ha il fine meno certo e determinato; nè Sua Maestà ha privilegio di sempre vincere; perchè non dovrà considerare il danno che a lui sopravverrebbe, se da Dio fosse permesso che la battaglia meno che prospera le succedesse, l’ esercito perdesse e di quegl’incomodi ricevesse che dianzi ha dato al re di Francia? Avrebbe ella forse alle spalle tutto il suo regno, siccome il re ha avuto la Francia e siccome Sua Maestà cattolica ha la Fiandra solamente con quelli altri stati, che sono picciola parte della sua potenza, dove le fosse lecito sicuramente ripararsi e quivi racquistar le forze perdute e di nuovo armarsi contro il nemico; o forse il passaggio d’Italia e della Spagna è tanto facile e breve, che non potesse esser tolta a Sua Maestà l’occasione di valersi di quello e d’ altro soccorso prima che in Fiandra giungesse? Quando bene in quelle provincie tutta la diligenza fosse usata per sovvenire al bisogno del suo principe, niuna di queste cose avrebbe Sua Maestà in che fidarsi, e di più le converrebbe fortemente temere, che la Germania tutta, preso tempo di sfogare quell ’ odio che