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rabili uccisioni d’innumerabil quantità d’uomini; per tacer oltre queste gravissime perdite temporali, quanto sia fuori di misura più grave quel danno che deve premere l’anima e la coscienza per tanti mali fatti così a’ suoi come ad altri, non avendo però questa intenzione come a’ nemici, con ferma e deliberata volontà di nuocer loro. Questo esempio crediamo che debba rendere così grande e certo ammaestramento a Sua Maestà, che se ella non aspettasse udir voce dal cielo, la quale da parte di Dio questa verità le rivelasse, a noi pare che per via umana non possa essere maggiormente certificata, che tenta impresa vana ovvero impossibile, dalla quale non ha da promettersi altro fine, che quello che l’imperadore suo padre ha più volte nella medesima guerra avuto. Potrà dire Sua Maestà, che l’imperadore non signoreggiò l’Inghilterra, come ora a lei per grazia di Dio è concesso di fare: ma per valersi delle forze di quel regno, che maggior utile, che comodo può venire al re Filippo di questa signoria, di quel tanto ne traesse il padre, avendo perpetuo confederato quel re natural, nemico del nome francese? Anzi chi bene andrà esaminando, vedrà chiaramente Sua Maestà cattolica tanto meno potersi valere degli aiuti di quel reguo, che non potè il padre, quanto vi ha finora di gran lunga