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salire in umiltà di spirito a servir a Dio; conciossiache niun uomo può sperare d’essere ricevuto in grazia del celeste Padre, che non è prima col fratello riconciliato. Volle adunque Sua Maestà Cesarea con questa deliberazione non meno prudente che religiosa, cercare, quanto in lei fosse, di metter fine alle discordie; e sapendo che l’odio, se non prima, almeno con la morte del nemico si spegne, e siccome Dio a lei aveva fatto grazia d’estinguerlo nel suo cuore, così desiderando che anco nel re di Francia mancasse, prese consiglio d’allontanarsi in tal maniera da tutte le cure mondane, che altro che morto non fosse reputato, a fine che si potesse più facilmente fra Sua Maestà cristianissima e Filippo nuovo re buona pace trattare e stabilire. E che a questo fine tutto ciò fosse operato, Sua Maestà Cattolica mostrò chiaramente non pure di conoscere, ma d’approvare, quando nel cominciamento del suo regno si contentò di far la tregua, e forse ancora con inique condizioni, perchè il padre non restasse ingannato dalla sua speranza in cosa tanto necessaria alla cristiana repubblica; per la quale la Maestà Sua sarebbe tenuta, volendo fare officio di buon principe, non ubbidire anco all’autorità paterna, se per questo il comun beneficio fosse impedito, acciò con empia pietà non offendesse Dio e