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l’armi dell’ imperadore ruppero un esercito; Filippo re un altro ne ha rotto meno forte e poderoso, ma questi nel regno del nemico, quelli lontano; questi con poca, quelli con molta perdita de’ suoi; e se all’ imperadore fu conservata Pavia con altre città di Lombardia; Filippo ha espugnato s. Quintino fortissimo propugnaçolo del reame di Francia, e con nuove frontiere allargati i confini della Fiandra. E se da questa battaglia non è seguita la presura d’un re, forse questo ancora Sua Maestà dee stimar vantaggio appresso a quello che senza dubbio ha avuto nel numero e nella condizione degli altri prigioni. Conciossiaché, chi non vuole dimenticarsi dello stato suo, non può desiderare che la regal dignità sia così esposta a miseri ed infelici casi, che per ciascuna età si vegga alcun re fatto prigione ed in trionfo menato; quantunque sia buono, che alcuni rari esempi se ne leggano, acciocchè ogni altezza impari ad umiliarsi sotto la potente mano di Dio. Concludiamo adunque, che se la Maestà Sua ha cercato vendetta, conviene che di questa s’appaghi, e pensi che ella è stata così grande, che il travagliarsi per farne una maggiore non è altro, che mettersi a certo pericolo di far parere anco questa (la quale non può ricevere aumento) molto minore; senza che i casi della guerra sono così incerti e dub-