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Tornando adunque alle cose proposte: prima vogliamo che ci sia conceduto, se parlando noi con uomini che nel mondo vivono, e di azioni mondane, le quali vanno per lo più accompagnate co’ rispetti mondani, noi ci infermeremo talvolta con gl’infermi, discendendo a ragioni conformi alla natura delle cose che si trattano, per meglio mostrare con l’aiuto di Dio che intendiamo. E venendo al primo rispetto che può sospingere e stimolare Sua Maestà alla guerra; diciamo, che presupponendo la vendetta l’offesa ricevuta, noi non vediamo quale azione possa giustamente pretendere la Maestà Sua per questa causa contra il re di Francia in così breve spazio di tempo che ha regnato. Che se pensasse di succedere anco in queste ragioni al padre, è da temere che Sua Maestà non pigli sopra di sè piuttosto carico di reo, che officio di attore. Conciossiacosachè è stata così grande e continuata la felicità e potenza dell’imperadore per tanti anni, che a lui è stato più facile offendere molti, che a molti insieme d’offendere lui; ma quando ciò non sia così chiaro che se ne possa dar certa sentenza e risoluta; non è anco tanto chiaro il contrario, che la Maestà Sua abbia necessità d’entrare in quest’obbligo per sè tanto pericoloso ed al mondo dannosissimo. Allegherà e dorrassi, come di grande ingiuria, che la