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tanti, e sì chiari, e sì nuovi, e sì speziali privilegi, i quali la divina bontà, fuori d’ogni natural costume, a lei sola concesse prima, ed ora accresce e moltiplica, fanno ampia e indubitata fede, a chi con gli occhi non contaminati d’invidia lei mira ¹.... (1) Manca il restante con grandissimo pregiudizio dell’eloquenza toscana, la quale, se avesse questo panegirico intero, potrebbe arditamente contrapporlo a qualsiasi degli antichi. Ma forse avverrà di questo nobil frammento quello che accadde d’alcune pitture celebri restate imperfette, le quali furono più ammirate delle perfette. Quippe in iis (disse Plinio 1. 35, c. 11) lineamenta reliqua ipsaeque cogitationes artificum spectantur, atque in lenocinio commendationis dolor est; manus cum id agerent extinctae desiderantur. E veramente se con tanto studio e dispendio dall’antiche rovine si traggono e come cose pregiatissime si conservano i rottami delle statue: con quanto maggior cura raccogliere e tener in pregio si dee la testa di così bella figura, chente per certo esser dovea questa orazione lavorata per mano di si eccellente maestro! - Carlo Dati, fra gli Accademici della Crusca lo Smarrito, nella sua Raccolta di Prose fiorentine, parte I, vol. 1.