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e l’arena, a voi soli per special grazia sieno stabili e sicure. E chi può a buona equità dunque negare, che coloro, a cui il mare è tranquillità e l’arena fondamento, e la tempesta schermo, ed il paludoso aere salubrità, e le sterili valli dovizia, non debbano ciò riconoscere, non per accidente di fortuna, nè per providenza di consiglio, ma per divino miracolo, e per ispeciale privilegio da Cristo nostro Signore al suo santissimo nome, ed a questa terra, siccome a cristiana città fatto? Perciocchè quantunque molti popoli sieno cristiani divenuti, questa sola città cristiana è nata; anzi ogni sua facoltà; ed ogni altro suo tesoro abbandonando, ed al barbaro diluvio lasciandolo, due sole cose, essendo nel restante in tutto povera e gnuda, seco recò, ciò sono la fede e la libertà; le quali ella ugualmente amendue più che la vita amando, ed amendue parimente conservandole, queste mura, dell’ una quasi altissima rocca, e dell’altra come sagratissimo tempio edificò: poverissima allora fra tutte l’altre nazioni d’ogni sustanza, ma di franco animo, e di cristiana religione copiosa e abbondevole, quanto essere può magnanima e divota città; per le quali venerande due virtù ella è sopra quante città mai furono dalla terra e dagli uomini riverita e dal cielo, e da Dio innanzi ad ogni altra amata e cara tenuta, siccome