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bili costumi apprendere, siccome la mia in ciò veramente larga e benigna fortuna ha conceduto a me di poter fare: senza alcun fallo direbboro, che le corporali bellezze di Venezia, simili in sè a’ divini miracoli più che alle terrene opere, per comparazione a quelle dell’ anima e dell’intelletto di lei sono vane e basse ed oscure. E senza fallo, quantunque i fatti e le cose meno agevolmente si approssimino alla verità ed alla perfezione, che le parole e i ragionamenti non fanno: nondimeno voi pure avete più con l’affetto, e con la prova fatto ed operato, in rendere la vostra patria beata e felice, ed oltre a ciò stabile e perpetua, che altri non ha sopra di ciò ne’ preteriti tempi scritto e ordinato delle altrui, siccome la esperienza dimostra, alla quale in tanta lunghezza di tempo intera fede prestar si dee; perciocchè il continuo tempo suole essere compagno della prudenza, e avversario della fortuna. Dunque la vostra virtù ha questa inclita città tanti anni e tanti secoli con la stessa sua prima faccia, e nello stesso suo primiero abito mantenuta, e non la vostra ventura. Ed è senza alcun dubbio da credere, che siccome il cielo, perpetuo essendo, conserva quel medesimo modo sempre, e la natura, similmente perpetua, ritiene una stessa legge: così la vostra nobile comunanza eterna fia, perciocchè ella un medesi-