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onorevol cosa; e nol vinceremo mai, e quando pure il vincessimo, si fia fuori di tempo; e con peggiori condizioni saremo accettati profferendoci, che noi non accetteremo loro, ora che essi a noi si profferiscono; ed in modo potrebbe ire anco la guerra, che essi non ne vorrebbono in alcuna maniera ricevere, e del tutto ci ributterebbono indietro. Vogliamo noi adunque soffrire, che le armi del papa, e del re di Francia contendano della nostra salute, e la nostra libertà pongano in avventura, e se elle saranno vittoriose, in ogni modo rimaner con vergogna e con paura; ma se egli avvien, che elle perdano, restar con perdita e con afflizione in forza dell’imperadore e degli Spagnuoli? Dall’ altra parte, se il re e gli Svizzeri prendessero consiglio di guarnire ciascuno il suo stato per se solo, e abbandonare e lasciare in preda Italia, e santa Chiesa all’ imperadore, il papa, suo malgrado, non avendo potere di contraddire alla forza di Sua Maestà, se gli renderebbe preso e vinto, e niuno suo comandamento si duro, né si acerbo sarebbe, che Sua Santità non facesse; e però con Sua Maestà sarebbe a nostra distruzione incontanerte. Per lo che aggiunto all’ imperial potenza la comodità delle vicine terre di santa Chiesa, e del porto d’Ancona, e di tutta questa piaggia, ed oltre a ciò il destro dello stato di Ferrara, che così co-