Pagina:Della Casa - Opere varie, 1855.djvu/23


19

fare, se non tra quelle persone che l’uom non riverisce. Vero è, che se un signor ciò facesse dinanzi ad alcuno de’ suoi famigliari, o ancora in presenza di un amico di minor condizione di lui, mostrerebbe non superbia, ma amore e dimestichezza.

31. Dee l’uomo recarsi sopra di sè; e non appoggiarsi, nè aggravarsi addosso altrui.—

32. E quando favella, non dee punzecchiare altrui col gomito, come molti soglion fare ad ogni parola, dicendo: — Non dissi io vero? eh voi? eh messer tale? e tuttavia vi frugano col gomito.

Cap. VII. Come debba ognuno vestire per non mostrare dispregio degli altri.

33. Ben vestito dee andar ciascuno, secondo sua condizione, e secondo sua età; perciocchè, altrimenti facendo, pare che egli sprezzi la gente. E perciò solevano i cittadini di Padova prendersi ad onta, quando alcun gentiluomo viniziano andava per la loro città in saio: quasi gli fosse avviso di essere in contado E non solamente vogliono i vestimenti essere di fini panni; ma si dee l’uomo sforzare di ritrarsi più che può al costume degli altri cittadini, e lasciarsi volgere alle usanze; comecchè forse meno comode o meno leggiadre che le antiche per avventura non erano, o non gli parevano a lui. E se