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ria: perocchè suo costume è di essere varia, ed oltre a ciò nimica di coloro, che sono in troppo alto stato saliti. Per lo che non è da avere di lei molta considerazione, non perchè ella non abbia forza, e potere sopra di noi, ma perchè noi sopra di lei nè forza abbiamo, né potere alcuno, nè intendere, nè persuadere, nè reggere la possiamo; o se pure noi vogliamo fare de’ futuri accidenti alcuna stima, molto più convenevol cosa è, che noi crediamo, che omai le miserie di tanti afflitti popoli, e le lacrime di tanti innocenti fanciulli, e le strida disperate di tante madri, e di tante pulzelle, e di tante vedove, e tanti sacri luoghi ripieni di sangue e di scelleratezza, e la misera cristianità guasta e diserta, ed in ciascuna sua parte per le costui mani piagata e sanguinosa, e le persecuzioni, che egli fa ora a santa Chiesa, la divina giustizia abbiano mossa a frenare ed abbattere tanto e si sfrenato e si incomparabile orgoglio. Dunque se le cose future ed incerte possono essere antivedute da noi per alcuno indizio, troppo migliore argomento abbiamo, che l’eterna giustizia gli apparecchi punizione, che la fallace fortuna gli osservi fede. Per la qual cosa chiaramente si vede, che noi siamo senza alcun fallo pari all’ imperadore, anzi lo soverchiamo sì di forza e di potenza, e sì di consiglio e di buona speranza; ma