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ralla agevolmente, se l’imperadore da nuove sollecitudini, e dintorno ad altro affare fia occupato e ritenuto; ma se egli fia scioperato ed ozioso, chinerà la testa, e vinta renderassi e se noi comportiamo, che egli la riumilii e la domi, e sua dimestica la faccia, egli poi il prossimo anno quella possente nazione sopra noi alzerà ed inciterà tutta; e più colla pace ci avrà nociuto, che coll’ affanno e coll’ armi non farebbe ora. Se voi vi ricordate adunque, come amaro vi fu l’anno passato sentire, che l’ imperadore abbattesse l’Alemagna, e montasse in sì gran potenza e signoria; e se voi non avete dimenticato, come ad ogni novella, che recata vi fu de’ felici avvenimenti di lui, questo senato divenne pallido e tremante, e che voi stimaste, che la vittoria, che egli ebbe contro gli Alemanni, fosse spezial perdita e sconfitta vostra: non vi rallegrate ora, che egli spazio prenda per confermarla, e farla stabile e perpetua, anzi ve ’ ne contristate, e quello, che il tempo non concedè allora di fare a sconcio di quella vittoria, operatelo ora, acciocchè egli non ne possa il frutto raccorṛe, poichè ogni accidente vi si dimostra a ciò fare disposto e favorevole. Questo pacifico anno adunque, e questa lenta estate gravida e di guerra, e d’armi, e di ferro, e di affanno, al tempo (se noi non la impedissimo) partori-