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del sentenza, che egli ha dato contro di lei; ma ponendo mente alle sue sanguinose ed alle sue tagliate e guaste membra, accozzerà lo sdegno colla fierezza; e vedendo che l’imperadore abbassi ed inchini, si raccorrà ad urtarlo e ad opprimerlo ella ancora dal suo lato: e più ancora, Serenissimo Principe, che noi potremo (la nostra armata con quella del re accozzando) cacciar l’imperadore dal mare, che egli ha per tanti anni e con tanto frutto posseduto; sicchè il suo regno proprio e la sua superba Spagna fia posta in grave pericolo. Nè con questi modi solamente si potrà all’ imperadore dar briga e danno gravissimo; ma con infiniti altri similmente, purchè noi vogliamo a ciò fare disporci. Ma perocchè, come la fiamma, così la guerra, le cose, che più facilmente consumar si possono, per se medesima suole trovare: io non voglio con più lungo ragionamento per questa volta distendermi in dimostrare il danno, che noi all’imperadore potremo fare. Assai ritroverà per se medesima la guerra ogn magagna ed ogni debole membro di lui; perchè lasciando per ora stare le deboli e tenere parti e scoperte del nostro nimico, dico quello, che egli a noi far non potrà, equello, che egli ne farebbe, eziandio senza muovere a noi guerra, se noi non prendessimo l’armi, e non fussimo accompagnati e provve_