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presente. Nè il papa intanto si starà; anzi colle forze di santa Chiesa assalirà il regno di Napoli da un lato, e noi colla nostra armata, e col nostro abbondante navilio dall’altro ce n’anderemo sopra la Puglia, e sopra la Calabria. Per lo che l’imperadore non avrà forza né polso di resistere a tanto e sì grave e si diverso scontro, e piegherassi senza alcun fallo. Il che si tosto, come egli farà segno di fare (siccome a coloro che infermano interviene, ai quali incontinente pare che molte antiche doglie e molte occulte magagne, che in sanità erano ricoperte, si risentano ed appariscano), così a lui ed allo stato suo, infermando egli, avverrà, che infiniti, gravi difetti si scopriranno, che ora per la sua lunga sanità, e per la sua gran potenza occulti si stanno, e i miseri ed infelici popoli, e le guaste e diserte provincie, che ora dalla costui aspra e crudele tirannia oppressi le loro miserie per tema si tacciono, la sua podestà quasi a sindacato venuta conoscendo, sè commoveranno a ricuperare la loro perduta libertà, ed a vendicarsi (chè ben ragione ne hanno), ed a romore ed all’ armi levati si ribelleranno da lui; perocchè troppo aspro, e troppo incomportabile è il giogo della sua barbara signoria, siccome i Napoletani e i Genovesi hanno dimostrato, e come manifesto è a ciascuno, che ciò miri e procuri. Nè l’Alemagna starà alla fiera e cru-