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. 208 uomini, e trovavala in ciascuno, fuori che nell’animo di colui solo, in arbitrio del quale erail poterlo sovvenire; ed ei negava di farlo, rigido e duro più che mai fusse alpe nè scoglio. Ricordisi questo inclito senato di quei miseri e sfortunati tempi, nè gli sia grave il rinnovar l’amarezza di quella dolorosissima memoria per breve spazio, e pongasi dinanzi agli occhi da un lato la nobile sua patria sbigottita e debole, e magra per lo lungo e continuo digiuno, e dall’ altro riguardi il suo benigno e magnanimo Cesare ruvidissimamente negare, e stare nel suo duro proponimento, che di Sicilia, ove il grano abbondava, le venisse alcun eziandio minimo sussidio, e nel mezzo dell’ amicizia assediarvi, e quanto era in lui, sotto il tormento della fame (del quale niuno esser può maggiore } crudelmente uccidervi. Rivolgasi adunque Vostra Serenità per la mente questo atto, e molti ed infiniti altri, che lo imperadore ha verso di noi usati; e creda poi (se, così le piace) più alle sue presenti mansuete parole, che ai suoi fieri preteriti fatti. Ma perciochè io sono sicuro, che della volontà sua di torre e di occupare il nostro e lo altrui non si può dubitare, appena mi si lascia credere, che alcuno sia fra noi di sì dimessa vita, nè di sì poco e di sì vile animo, che non desiderasse di opporsi in alcuna maniera all’ imperiale violenza e di