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que, che il presente riposo di soverchio amando, e del futuro poco o niente curandosi, consigliano, che sia da godere di lui più lungo spazio, che si può errano di gran lunga: perocchè se noi con diritto occhio riguardar vorremo, assai manifestamente apparirà, che noi non usiamo questo presente ozio, e questa tanto lodata e magnificata quiete come nostra cosa, ma come in prestanza presa; ed il prestatore di essa, siccome ingordo ed avaro cambiator suole, per assai breve tempo, troppo grossa, e troppo intollerabile usura ne chiede. Lasciamola adunque, ed a lui la rendiamo, perocchè egli colla lingua tacendo, ed in viso ben mansueto infingendosi, coll’ animo ad alta voce la richiede, e coll’opere sue di ritorla s’apparecchia. Perocchè chi è colui, che non conosca che le catene, colle quali egli l’Alemagna va stringendo ed annodando, legano le nostre braccia; o che non senta, che le piaghe della misera Piacenza versano il nostro sangue, ed i colpi, che quello infelicissimo duca ha ricevuti, hanno offese e indebolite le nostre membra? Certo nessuno, fuori che coloro, che ad ogni altra cosa, che ai loro privati comodi, ciechi e sordi sono divenuti: ed il simile avverrà degli altri, o Svizzeri, o Francesi, o Ecclesiastici, che egli si volga a percuotere e a distruggere; perocchè le ferite, onde essi sono o saranno pia-