Pagina:Della Casa - Opere varie, 1855.djvu/19


15

le quali tovagliuole anco molto spesso non si vergognano di rasciugare il sudore, che per lo affrettarsi e per lo soverchio mangiare gocciola e cade loro dalla fronte e dal viso e dintorno al collo; ed anco di nettarsi con esse il naso, quando voglia loro ne viene. Veramente questi così fatti non meriterebbono di essere ricevuti non pure nella purissima casa di quel nobile vescovo, ma dovrebbono essere scacciati per tutto laddove costumati uomini fossero. Dee adunque l’uomo costumato guardarsi di non ugnersi le dita sì che la tovagliuola ne rimanga imbrattata; perciocchè ella è stomachevole a vedere. Ed anco il fregarle al pane che egli dee mangiare, non pare pulito costume.

22. I nobili servidori, i quali si esercitano nel servigio della tavola, non si deono per alcuna condizione grattare il capo nè altrove. dinanzi al loro signore quando e’ mangia, nè porsi le mani in alcuna di quelle parti del corpo che si cuoprono: nè pure farne sembiante, siccome alcuni trascurati famigliari fanno, tenendosele in seno, o di dietro nascoste sotto ai panni; ma le deono tenere in palese e fuori d’ogni sospetto; ed averle con ogni diligenza lavate e nette, senza avervi su pure un segnuzzo di bruttura in alcuna parte.

23. E quelli che arrecano i piattelli, o porgono la coppa, diligentemente si astengano in