Pagina:Della Casa - Opere varie, 1855.djvu/185

poco meno che incenerita e distrutta, e la quale con tanto affanno di Vostra Maestà si difficilmente s’estinse, non sia raccesa ora, e non arda e non divori le sue non bene ancora ristorate nè rinvigorite membra. Di ciò pietosamente e con le mani în croce vi priega Madama illustrissima, vostra umile serva e figliuola, la quale voi donaste ad Italia, e con sì nobile presente e magnifico degnaste farne partecipi del vostro chiarissimo sangue, acciocchè ella di sì prezioso legnaggio co ’ suoi parti questa gloriosa terra arricchisse, e noi lei, siccome nobilissima pianta peregrina, nel nostro terreno translata ed allignata e la vostra divina stirpe fruttificante, lietissimi ricevemmo, e quanto la nostra umiltà fare ha potuto, l’abbiamo onorata e riverita. Non vogliate ora voi ritorci sì pregiato dono; e se la sua benigna stella le diede, che ella nascesse figliuola di imperadore e il suo valore e i suoi regali costumi la fecero degna figliuola di Carlo V imperadore, non vogliate far voi che tanta felicità e bontà sieno ora in doglioso stato; quello che ’l cielo le concedette, e quello che la sua virtù le aggiunse, toglienCone. Assai la fece aspra fortuna e crudele delle sue prime nozze sconsolata e dolente; non la faccia ora il suo generosissimo padre delle seconde misera e scontenta. Ella non puote in alcun modo essere infelice, essendo