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to; perciocchè egli si rende certo, niuno altro al mondo essere che tale presente vi facesse.» Il conte, che del suo difetto non si era ancora mai avveduto, udendoselo rimproverare, arrossò così un poco; ma come valente uomo, assai tosto ripreso cuore, disse: «Direte al vescovo, che se tali fossero tutti i doni che gli uomini si fanno infra di loro, quale il suo è, eglino troppo più ricchi sarebbono, che essi non sono; e di tanta sua cortesia e liberalità verso di me ringraziatelo senza fine, assicurandolo, che io del mio difetto senza dubbio per innanzi bene e diligentemente mi guarderò; ed andatevi con Dio.»
Cap. V. Ritornasi a trattare delle male costumanze che spiacciono a’ sensi.
21. Ora che crediamo noi, che avesse il vescovo e la sua nobil brigata detto a coloro che noi veggiamo talora, a guisa di porci col grifo nella broda tutti abbandonati, non levar mai alto il viso; e mai non rimovere gli occhi, e molto meno le mani dalle vivande, e con amendue le gote gonfiate, come se essi sonassero la tromba, o soffiassero nel fuoco, non mangiare, ma trangugiare? i quali imbrattandosi le mani poco meno che fino al gomito, conciano in guisa le tovagliuole, che le pezze degli agiamenti sono più nette? Con