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stra salute? Certo nessun che animo e costume umano avesse. Che parlo io degli uomini? Questa terra, Sacra Maestà, e questi liti parea che avessono vaghezza e desiderio di farvisi allo ’ ncontro, ed il vostro travagliato e combattuto navilio soccorrere, e ne’ lor seni e ne’ lor porti abbracciarlo. Nè i vostri nemici medesimi erano arditi di rallegrarsi della vostra disavventura, nè il vostro pericolo aver caro; del quale poichè la felicissima novella venne che Vostra Maestà era fuori, niuna allegrezza fu mai sì grande, nè sì conforme ugualmente in ciascuno, come quella che tutti i buoni insiememente sentirono allora. Si fatto privilegio hanno, Sacra Maestà, le giuste opere e magnanime, che esse sono eziandio nelle avversità felici e nelle perdite utili e ne’ dolori liete e contente. I quali effetti, se noi vogliamo risguardare il vero, non si sono così pienamente veduti ora in questo novello acquisto che voi fatto avete in Piacenza, come in quella perdita di Algeri si sentirono, anzi pare che una cotale taciturnità che è stata nelle genti dopo questo fatto, piuttosto inchini a biasimar di ciò i vostri ministri che a commendarneli. Il che acciocchè voi più chiaramente conosciate, io priego Vostra Maestà per quel puro affetto che a prendere la presente fatica mi ha mosso, e se ella alcuna considerazione merita da voi,