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Vostra Maestà; nè altrove ha porto ove ricoverarsi, in cotanti anni apparecchiato, che nella tutela che Vostra Maestà dimostrò già di prendere di lui; anzi ha egli ciascuna altra parte, per rispetto di voi, sospetta e nimica. Per la qual cosa ben dee Vostra Maestà avere fidanza in lui, poichè egli in voi solo e non in altro, tutte le sue speranze ha poste e collocate: ma nondimeno quantunque assai noto sia a ciascuno che Vostra Maestà, siccome magnanima e di gran cuore, suole sicuramente fidarsi, ella può ancora sì fattamente essere assicurata del duca, che niuna cagione aranno eziandio i pusillanimi e paurosi di sospicare che egli la inganni. Voi avete nella vostra men lieta e possente fortuna ritenuto lo stato di Milano tanti e tanti anni, non avendo voi Piacenza; dovete voi temere, essendo tanto cresciuto, di non poterlo mantenere ora senza quella città? anzi pure con Piacenza insieme e con Parma? le quali due città, essendo elle de’ vostri nipóti, saranno vostre amendue senza alcuna vostra spesa e senza alcun vostro travaglio, la qual cosa non è da credere che Vostra Maestà prenda consiglio di, ritenendo Piacenza, prender Parma e tante altre terre; ed oltre a ciò, quello che è di troppo maggior prezzo che due e che molte città, cioè la benivolenza che gli uomini generalmente vi portano; perciocchè