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vivene lieta e superba. Per la qual cosa io son certissimo, che essendo voi locato in si alta e sì riguardevol parte, ottimamente conoscete che al vostro altissimo grado si conviene, che ciascun vostro pensiero ed ogni vostra azione sia non solamente legittima e buona, ma insieme ancora laudabile e generosa; e che ciò che procede da voi, sia non solamente lecito e conceduto ed approvato, ma magnanimo insieme e commendato e ammirato; conciossiacosachè la vostra vita, i vostri costumi e le vostre maniere e tutt’i vostri preteriti e presenti fatti, sieno non solamente attesi e mirati, ma ancora raccolti e scritti e diffusamente narrati da molti, sì che non gli uomini soli di questo secolo, ma quelli che nasceranno dopo noi, e quelli che saranno nelle future età, e nella lunghezza e nella eternità del tempo avvenire, udiranno le opere vostre, e tutte ad una ad una le saperanno, e, come io spero, le approveranno tutte, siccome diritte e pure e chiare e grandi e maravigliose; e quanto il valore e la virtù fia cara agli uomini ed in prezzo, tanto fia il nome di Vostra Maestà sommamente lodato e venerato. Vera cosa è, che molti sono, i quali non lodano così pienamente ch’ella ritenga Piacenza, come essi sono costretti di commendare ogni cosa che insino a quel dì era stata fatta da voi. E quantunque assai chiaro indi-