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diventi, per un altro lo abbandoni, ovvero al suo particolare utile attenda.

Cap. XVI. Per persuadere a’ grandi lo stringere vera e graziosa amicizia co’ loro famigliari, dopo avergli sperimentati fedeli, e conosciuti degni, si mostra l’utilità che da ciò lor verrebbe, e la facilità di farla, e con questo si dà fine al trattato.

114. Meglio veramente sarebbe, che, come gli antichi que’ servi da’ quali erano stati fedelmente serviti, franchi facevano, così noi i nostri dalla servile famigliarità alla graziosa e libera introducessimo: nè ciò solamente meglio, ma di più profitto ancora ci sarebbe. Qual podere, per Iddio, qual campo si trova tanto grasso, tanto fertile, tanto d’ogni maniere di frutti abbondevole? Oltre a ciò non è egli da stimare molto più, che e le persone e le cose nostre siano governate da veri e graziosi amici, che da uomini ne’ quali non che amore alcuno, ma non pure ombra d’amore appaia?

112. Veramente coloro, i quali la vita loro quasi ad usura prestano, fare non possono che alla mercede delle loro fatiche e alla dubbiosa speranza della utilità non risguardino, di niuna altra cosa che di se stessi solleciti e crucciosi; e perciò, come i lavoratori della terra, i quali non i suoi ma gli altrui campi lavorano non piantano arbori, non ingrassano