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a costumati e leali, perchè temerli? Oltra di ciò quai servigi dagli amici tra sè divisi aspettar si possono?
108. Apparino adunque i superiori l’arte di saper usare della maggioranza, perciocchè ella non è cosa facile, nè da ciascuno conosciuta; anzi, se il vero investigar vorremo, non opera del tutto umana, ma per una grandissima parte divina essere ne la troveremo. Ma questa dottrina da altra scienza è da pigliare, e chiunque la saperà, ottenerà per certo, e facilmente d’essere molto amato e riverito eziandio da quelli, i quali tra sè di fratellevole amore saranno congiunti.
109. Ma non per tanto quella scienza un utilissimo ammaestramento ci dà, il qual è, che chi ha qualche maggioranza procacci la volontà e l’amore di coloro guadagnarsi, i quali ha per soggetti; perciocchè a questo modo la signoria viene ad essere più riguardevole e più sicura, e l’uso de’ soggetti più utile e più dilettevole.
140. Laonde maggior biasimo quei meritano, i quai co’ lor famigliari continova guerra fanno; e non solamente non gli difendono, ma ancora gli straziano, e a guisa di nemici, quanto possono il più, gli danneggiano; e quanto più sagace e più fedele alcuno ne conoscano, tanto più lo avviliscono, temendo non colui, se pure una fiata di valore alcuno