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cosi aspramente e così miseramente trattati. tosto che la speranza della benignità del su→ periore una volta perduta hanno, nell’avvenire alcuna stima di lui non fanno; per la qual cosa d’acquistarsi la grazia sua più non si curano, e l’acquistata facilmente andar ne lasciano, non volendo essi amare indarno, nè anco esser amati, se di ciò alcun profitto non gliene siegue. Quinci avviene che o niuno, 0 coliri solo che è più cattivo, fa quello che deve. perciocchè levatane la utilità, da cui cotale amicizia si costituisce, l’amicizia istessa si discioglie.
104. Per questa cagione deono gli uomini potenti credere, che di utilità gli fie adoperarsi in fare che gli amici loro inferiori, quanto si possa il più, lieti e di buona speranza pieni siano, e gli portino amore e volonterosamente e senza rimbrotti gli ubbidiscano. Il che essi conseguiranno, se della maggioranza useranno con mansuetudine e amorevolezza, e se benigna e largamente coloro guiderdoneranno i quali meritato l’averanno.
105. Ma ne’ presenti tempi quasi ognuno segue le leggi di alcune città, non già delle più savie, le quali colla sola paura de’ supplicii e delle pene, gli uomini malvagi e rei dalla scellerata vita ritrarre si sforzano; e par loro assai ottenere, che i ribaldi conoscano il mal fare non essere loro d’utilità, ma sì di