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gli uomini liberi esser uomini, la condizione de’ quali è appo loro assai peggiore di quella d’alcuni animali, perciocchè grandissimo studio pongono in fare, che a’ cavalli, cui essi sogliono cavalcare, ottimamente atteso sia, non permettendo che molto affaticati siano; ovvero che da poi tanto più ampio ristoro e tanto più lungo riposo sia lor concesso.
76. Ma agli uomini quando si ha riguardo. alcuno? Quando nelle infirmità, o negli altri bisogni lor si provvede? Qual sorte d’uomini a Roma è più indegnamente e con più malvagità lacerata, che gli amici bassi dagli uomini potenti? Questo non solamente alla carità e umiltà cristiana, ma anco all’ umanità volgare grandemente è contrario. Guardiamci dunque di fare, che l’umanità dalla fortuna non sia spenta, e la libertà dalle ricchezze e dalla potenza non sia oppressa.
Cap. XI. Si cerca in che sia riposta la mediocrità e misura con cui i superiori deggiono regolare i loro uffici. Nell’imporre le cose da farsi, dover essi aver riguardo alle varie circostanze delle persone, a cui le impongono: dover usare co ’ famigliari un contegno dolce e umano, non troppo severo e maninconoso.
77. Gran difficultà è posta in volere nelle cose tutte non solamente osservare la misura, ma eziandio nel pensiero stabilire quale ella sia; perciocchè gli uffici si mutano se-