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di zotico. Ciò farà egli, s’ 10 non m’inganno, agevolmente, se a luogo e tempo e di qualche vantaggio loderà quelle cose, le quali nell’ amico superiore di loda saranno degne, e tacerà i difetti, se pure alcuno ve ne fosse; perciocchè l’ammonire e il riprendere a’ pari appartiene e non agl’ inferiori. Coloro, i quali le cose da sè non apprùovate lodano, fanno ufficio d’ uomo malvagio, bugiardo e ingannatore.
52. Oltre a ciò doverà ogni ragionamento esser pieno di vergogna; non solamente perchè a costumata persona bene istà; ma eziandio perchè la baldanza pare che dimostri sicurtà. Lascisi dunque la disonestà, e le cose lorde e puzzolenti non pure a nominare si vengano. Ne’ detti e ne ’ fatti tutti l’uomo basso dia a vedere sè grande stima fare, quale dal superiore di lui s’abbia opinione.
Cap. VIII. D’alcune cose che dee schivar l’inferiore stando alla presenza del superiore, e della pulitezza e convenevolezza del suo vestire.
53. Ponga mente ancora a fare, che gli atti, i movimenti, l’andare, lo stare, il sedere, il giacere, le mani, gli occhi, la voce non solamente non siano di belle maniere prive (co-mechè ciò ad altra scienza più che a questa appartenga) ma ancora di riverenza e di osservanza verso l’amico superiore diano se-