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troppo grandi amatori di se stessi, e troppo s’apprezzano; ciò è sempre da avere innanzi agli occhi; niuno luogo in questa amicizia rimaso esser alle cose, delle quali eglino si vantano; ma il pregio alle ricchezze e alla potenza essersi riserbato. Laonde a quello è da acchetarsi, che una fiata piacque. Fu da rifiutare la condizione allora quando ella si offeriva loro, ovvero da non biasmare posciachė vi si accordarono.

13. Era legge degli Etiopi di fare loro re colui, il quale tra loro di più alta statura essere si truovava. Se adunque uno filosofo, il quale di picciola statura fosse stato, avesse procurato di farsi re dell’Etiopia, non doveva egli per ciò della sua presunzione, secondo quella legge, esser castigato? O, non è egli più da stimare la sapienza, che l’alta statura, o qualunque altra forma corporale? Certo si; ma non per tanto que’ popoli vivono sotto quella legge, la quale cosa ingiusta a guastare sarebbe.

14. Così noi quella legge osservare dobbiamo, la quale l’usanza e il viver comune ci ha dato, e noi medesimi ancora.imposta ci siamo. Perciocchè, non che ad alcuno sia da concedere più di quello a che egli ha voluto aversi riguardo, ma molte volte si vede una istessa cosa, per la giunta di qualch’un’ altra eziandio lodevole, più vile divenire.