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compiutamente intesa. Il perchè è da stabilire e conchiudere quale sia quella cosa, la quale in questa ragione d’amicizia il primo luogo tiene, acciocchè non la sapendo a tentoni non andiamo.
Cap. III. Dell’amicizia, di cui dee ragionarsi, il primo luogo darsi alle ricchezze e alla potenza: l’utilità, che in questa cercano i grandi, essere le fatiche ed i servigi de’ poveri: quella che cercano i poveri, essere le ricchezze e le dignità: la materia non potersi trattare con tutta la sottigliezza.
9. È adunque da sapere, che in ciò non è, come in molte altre cose, il primo luogo alla dottrina, non alla età, non alla nobiltà, non alla virtù, ma sì alle ricchezze, alla dignità e alla potenza dato. Le quai tre cose è da desiderare che ci si trovino tutte, altrimenti all’una d’esse almeno servire conviene. E ciò esser vero, di qui apertamente si conosce, che sovente per la mutazione dell’ una di esse, la condizione dell’ amicizia parimente si muta, e avviene che molti non solamente pari divengono a quegli, cui già comandarono, ma ancora talvolta minori; e coloro alle diguità e ricchezze saliti, riveriscono e onorano, laddove prima da loro riveriti e onorati erano.
40. Per la qual cosa, se ad alcuno piace così, questo dell’altre amicizie sia il modo, e quasi la forma cioè che elle abbiano la ragione fatta di quanto vaglia ciascuno, e chiun-