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. 144 cosa da questo conoscer si può, che quelli non ad uomini da bene, giusti, valorosi e costumati, ma a liberali e ricchi, se pure l’uno e l’altro possono ritrovare, procacciano di servire; questi all’incontro altri, che faticosi, sagaci, diligenti, utili e moderati, uon ricercano, tali apprezzando più che qualunque virtuoso.
6. Perché gli ammaestramenti della vera e propria amistà, la quale gli animi de’ buoni e virtuosi colla simiglianza de’ costumi di fermo e caritativo amore annoda insieme, a questa servire non potranno; conciossiacosachè a diverse ragioni di cose i medesimi ammaestramenti non convengono. Ma che queste siano cose diverse da’ fini loro, i quali diversi sono, si comprende.
7. Sono oltre a ciò tra sè divise le amicizie degli uomini; perciocchè o elle sono tra persone uguali, come tra l’uno fratello e l’altro; o elle sono tra disuguali, come tra ’l padre e il figliuolo. Ma a volere truovare le ragioni di questi uffici grandemente giova il vedere in quale di queste due sia da porre l’amicizia, di cui parliamo, benchè la cosa sia manifesta; conciossiacosachè dubitare non si possa, ch’ella non sia della seconda ragione, cioè tra persone disuguali.
8. Ma quantunque il fatto così si stia, la cosa non per tanto è poco, o almeno non