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sto: acciocchè per opera mia, se pure ottenere lo potrò, all’ uno e all’ altro il modo si dia, col quale possa ciascuno che attarvisi voglia, tranquillamente e pacificamente godere di quello perchè a vivere in tale amicizia se stesso recato avesse; la quale molto più che tutte l’altre, di turbazioni piena pare che sia.

Cap. II. Di tre sorte essere le amicizie che insieme fanno gli uomini: i poveri stringersi co’ ricchi, e i ricchi coi poveri per ragione dell’utilità: l’amicizia, di cui vogliono spiegarsi gli uffici, essere tra disuguali.

3. Volendo noi adunque di una sola e certa compagnia e amicizia di uomini gli ammaestramenti dare, e diverse trovando essere le maniere delle amicizie, quale ad un fine e quale ad un altro riguardanti; necessaria cosa giudico quella, di cui al presente ragionar intendiamo, distinguere dalle altre, acciocchè, quantunque di tutte insiememente alcuna dottrina dare si soglia, la quale a più copiosa e più profonda scienza appartiene, nondimeno essendoci ancora di questa i suoi particolari ammaestramenti, quelli siano da noi chiaramente d’uno in uno dimostrati.

4. Gli uomini adunque a vivere e dimorar insieme si riducono, ovvero tirati dalla dolcezza de’piaceri e dal desiderio di sentir i diletti, ovvero mossi dalla cupidigia delle ricCasa